lunedì 6 novembre 2017

Doccia fredda #26 L'appuntamento

E con questo "appuntamento" molto particolare si conclude il contest. Il vincitore o la vincitrice di uno dei nostri romanzi verrà proclamato dalla socia a suo insindacabile giudizio. Restate connessi.
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L’appuntamento

“Sei mio.”
Un lento sorriso incurva le labbra di Deanna, mentre il suo sguardo avvolge la figura solitaria seduta al banco del bar. Rimane per un momento a bearsi di quella vista e di quel pensiero, scaturito nella mente nell’istante in cui i suoi occhi si sono posati sull’uomo che, nell’impeccabile gessato blu, sorseggia il suo Sazerac senza prestare troppa attenzione agli altri avventori. È tipico del suo carattere, del resto. È bravissimo a far finta che il resto del mondo non esista, almeno quanto lo è a concentrarsi completamente su quello che gli interessa. Deanna lo sa bene. È una delle sue caratteristiche che l’ha intrigata di più, fin dall’inizio.
Avanza di un passo verso il bancone, aggiustandosi i capelli con un gesto inconsapevole. Ha aspettato così a lungo quel momento. Lo ha sognato, perfino, e non è da lei. Da quanto non le capitava di sognare un uomo? Forse non lo aveva mai fatto, nemmeno quando era una ragazzina. Ma lui è diverso, niente da dire, è unico, e l’ha fatta penare non poco, per arrivare a quell’appuntamento.
Un altro passo. Un sospiro le sfugge dalle labbra, costringendola a fermarsi ancora. E se non andasse bene? Esita, ma solo un istante. Non è il momento per i dubbi, non è il momento per le paure. Ormai è così vicino, ancora qualche passo e potrebbe toccarlo. Toccarlo… La curva dritta e precisa delle spalle fasciate dalla giacca dal taglio ineccepibile è in effetti molto invitante. Ti fa venire voglia di lasciar scorrere le mani su quella simmetria perfetta, di misurarne la consistenza, la solidità attraverso il tessuto. Chissà se lui ne è consapevole? Ovvio. Lui è consapevole di tutto quello che lo riguarda. O quasi. Per questo è sempre stato così difficile coglierlo di sorpresa. Chissà se questa volta lei ci riuscirà?
Respira profondamente, facendosi coraggio. Un uomo elegante seduto a un tavolino la squadra con evidente approvazione. Sa di essersi preparata con particolare cura, quella sera. Insolito per una come lei, sempre attenta solo alla praticità. Ma quel completo dal taglio severo le sta bene, glielo hanno sempre detto. Il trucco è leggero, come sempre, ma enfatizza i suoi lineamenti vagamente androgini, le labbra naturalmente turgide. Ci sono poche donne nel bar, nonostante l’ora, ma lei è sicuramente la più attraente. Inutile negarlo. Quel pensiero le fa nascere un nuovo sorriso, e anche un po’ d’imbarazzo. Lui apprezzerà? Si renderà conto che è per incontrarlo che si è fatta bella?
Quell’interrogativo, e lo sguardo di gradimento dello sconosciuto, le infondono sicurezza. Raggiunge il bancone senza ulteriori indugi e prende posto allo sgabello accanto al suo. Per un momento non gli si rivolge direttamente, consapevole dello sguardo di lui su di sé, del modo in cui percorre il suo profilo, la curva del lungo collo. Solo quando è certa che l’abbia guardata bene, si gira lentamente e lo fissa negli occhi.
“Sono impressionato, signorina Ernani.” Lo sembra davvero. La sua voce è calda, il suo sguardo avvolgente. Deanna non abbassa gli occhi, ma si ritrova a deglutire, suo malgrado. Forse è anche arrossita.
“Lieta di essere riuscita a impressionarla, signor Leanti” ammette lei, arricciando le labbra in un piccolo sorriso. “Non è certo facile, con un tipo come lei.” Lui pare prenderlo come un complimento, e fa cenno al barman perché gli serva un altro cocktail.
“Immagino che offrirle da bere sia fuori luogo” aggiunge poi, mentre il barista resta in attesa. Deanna lo congeda con un breve cenno di diniego.
“Grazie. Magari un’altra volta. Ma le lascerò il tempo di finire il suo drink, non si preoccupi. L’albergo è circondato, nel caso pensasse di riuscire a scappare” chiarisce, senza smettere di sorridergli.
Lui la soppesa, un’espressione sorniona, che qualsiasi altra donna troverebbe irresistibile. E sì, inutile negarlo, lo trova irresistibile anche lei, accidenti a quegli occhi ardenti, a quella bocca sfrontata!
“Sono suo prigioniero, dunque?” domanda Walter Leanti, in un sussurro complice.
“All’incirca. Più propriamente è in arresto” lo corregge lei. “Ma se si comporterà bene eviterò di ammanettarla qui davanti a tutti” aggiunge, protendendosi verso di lui e sussurrando a sua volta. Probabilmente dall’esterno sembrano due amanti che si scambino parole tenere e audaci.
“Credo che non mi dispiacerebbe essere ammanettato da lei, signorina Ernani” ammette l’uomo, e sorride come un gatto al sole. “Magari in un’altra occasione…”
“Dubito avrà molte occasioni, da qui ai prossimi quindici anni” ribatte lei, sorridendo a sua volta. “Ma non si può mai dire” conclude, strizzandogli l’occhio.
Walter Leanti fa una faccia dispiaciuta, che rimane pur sempre una gran bella faccia. Si alza dallo sgabello, si sistema la cravatta di seta, rivolge un cenno di saluto al barista. Poi guarda Deanna.
“È stato comunque un piacere, signorina Ernani” la saluta, con una nota di rammarico nella voce.

“Ispettore capo Ernani, se non le dispiace” lo corregge Deanna, alzandosi a sua volta. “Vogliamo andare?” Gli indica l’uscita, e gli agenti in borghese che lo stanno aspettando. Mentre lo scorta fuori è consapevole degli sguardi di invidia degli uomini e delle donne che li vedono sfilare insieme. Dopotutto quella è la sua serata.

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