martedì 23 agosto 2016

News dalla cucina di Lory: pomodori col riso (i miei preferiti)

Mia nonna ha passato la sua intera vita dietro ai fornelli. Probabilmente devo a lei la passione per la cucina. Non c'era nulla che non potesse essere guarito con una bella pietanza. Il segreto era conoscere il piatto preferito di ognuno dei membri della sua famiglia. La sua potrebbe essere definita "cucina omeopatica".
Tra i piatti estivi che mi cucinava uno dei mei preferiti erano i pomodori col riso
Quella che segue è la ricetta originale della "Sora Assunta".

Ingredienti:
 6/8 pomodori maturi (ma non troppo) di media grandezza
6/8 cucchiai di riso
Sale & pepe
Olio evo
1 spicchio d'aglio non troppo grande
Prezzemolo
1 bicchiere di vino bianco
4 grosse patate

Preparazione:

Lavate i pomodori e asciugateli.
Con un coltello togliete via il "cappello" che terrete da parte.
Con un cucchiaio o con l'apposito attrezzo scavate l'interno del pomodoro avendo cura di non romperlo.
Posizionate i pomodori svuotati in una teglia e spolverizzateli con del sale. Quindi capovolgeteli.
In una terrina sminuzzate la polpa di pomodoro.
Aggiungete il sale e il pepe, lo spicchio d'aglio sminuzzato e il prezzemolo tritato.
Schiacciate un poco con una forchetta quindi aggiungete l'olio, i cucchiai di riso e il vino.
Rimescolate.






Riempite i pomodori e copriteli con il "cappello" che avete tenuto da parte. Annaffiateli con una dose generosa di olio evo.
Pelate le patate, tagliatele a spicchi grandi e conditele con sale, olio e pepe.
Aggiungetele alla teglia di pomodori.
Infornate a 200 gradi per 1 ora ca.
I pomodori col riso possono essere consumati caldi o freddi a seconda delle preferenze.

Per il vino io consiglierei un Frascati.


giovedì 11 agosto 2016

Cominci un romance e ti scappa l'omicidio...



Abbiamo sempre spaziato tra i generi della narrativa. Non ci è mai piaciuto saperci incastrate in uno scaffale con una targhetta. Ci siamo cimentate con il giallo, il noir, il thriller, la fantascienza (romanzo ancora inedito), lo storico, il western. Ogni volta, o quasi, è saltato su qualcuno a dire che però, sì, va beh, comunque era un romanzo d'amore, dai.
Perché in tutti i suddetti generi, nell'ambito della storia, evolveva anche un rapporto amoroso. E dato che noi siamo donne (e oltre la penna e la tastiera c'è di più - semicit.), ovvio che su trecento pagine con un serial killer, indagini e cinque morti ammazzati, a spiccare di luce propria fossero i due che si innamorano, no?
Così, prendendo spunto da quel genio di Massimo Troisi, a forza di sentirci chiedere "ma è un romanzo d'amore?", alla fine abbiamo deciso di rispondere che sì, muore un po' di gente, scoppia un guerra, c'è una carestia, si riflette sui grandi temi dell'esistenza, ma è un romanzo d'amore. Così stavano tutti più tranquilli.
E dato che ci piace fare le cose per bene, ci siamo documentate sui paletti di genere per quanto riguarda il romance: un lui figo, una lei figa meglio se imbranata, tenera, sfigatella, un antagonista (con o senza apostrofo, dipende dal punto di vista), casini assortiti e lieto fine obbligatorio. Ci siamo guardate e abbiamo detto: "Ok, ce la possiamo fare". Perché abbiamo anche scoperto che il romance si declina all'ennesima potenza, purché ci sia lui, lei e l'altro/a, puoi ambientare la vicenda nel medioevo, su un'astronave, in un laboratorio nucleare, in una rete tv, ovunque.
Meglio che mai. E ci siamo messe all'opera di buzzo buono.
Personaggi, scaletta, casini assortiti... 'spetta un attimo. Però, dai, non è che per tutto il tempo questi si possono correre dietro, lasciarsi, riprendersi e spalpitare. Che palle, no? E certo, allora facciamo così: quelli che contano sono loro due, però magari l'antagonista può essere implicato in qualcosa di losco, per cui lei, per dargli una mano, si lascia invischiare... Sì, funziona: facciamo che lei è una ricercatrice e lavora in un laboratorio genetico e si rende conto che sta succedendo qualcosa di strano. Chiama in soccorso l'antagonista, che è un esperto in sequenziamento di DNA vegetali per gli OGM, ci sei? Perfetto, lui scopre qualcosa e decidono di incastrarlo. Muore il sospetto trafficante di DNA modificati, tutti pensano che il colpevole sia l'antagonista. Lei no, perché... perché lo conosce bene. E allora il lui (quello di lei, sì, insomma, l'innamorato che deve trionfare alla fine), che è un poliziotto, fa di tutto per scoprire le prove che inchiodino il rivale. Ma si rende conto che...
Fermi tutti. Un morto ammazzato, un traffico internazionale di DNA modificati, un lavoro di documentazione che levati. Ma la storia d'amore che fine ha fatto?
Uhm... vero. Va beh, dai, due bacetti, una scopata, due piantarelli ce li buttiamo in mezzo. Poi finisce bene e tutto a posto. O no?

mercoledì 10 agosto 2016

News dalla cucina di Lory: melanzane ripiene




Lo so. Avevo promesso una ricetta al mese ma col caldo che ha fatto la voglia di mettermi ai fornelli o peggio di accendere il forno non c'è stata. Provo a farmi perdonare con una ricetta  della cucina povera pugliese che non solo è gustosa ma si adatta anche a un menù vegetariano.



Ingredienti:

2 melanzane nere
I tazza di pane grattugiato
400 gr. di pomodoro pelato  o 3/4 pomodori maturi
1 spicchio d'aglio
Sale & pepe
Olio evo
Origano

Preparazione:

Lavate le melanzane e tagliatele a metà nel senso della lunghezza.
Scavatene l'interno e dalla polpa ricavate dei dadini che andrete a posizionare in una insalatiera capiente.

Tagliate a dadini il pomodoro e aggiungetelo ai cubetti di melanzane, salate e pepate.
Tritate finemente uno spicchio d'aglio e aggiungetelo al composto insieme al pane grattugiato, ad abbondante olio extravergine e una spolverata di origano.


Quindi lavorate Il ripieno con le mani fino a renderlo omogeneo.
Ungete con olio una teglia, riempite le barchette di melanzane e adagiatele sul fondo.


Aggiungete due dita di acqua e infornate a 200 gradi per 40 minuti ca.
Anche se ormai le melanzane si trovano tutto l'anno questo è un piatto tipicamente estivo. Consiglio quindi di lasciare raffreddare e gustarle a temperatura ambiente.

Solitamente accompagno questo piatto con dei bocconcini di mozzarella e un boccale di birra chiara gelata.