Ritengo che ogni libro sia un viaggio e se non ho dato 5 stelle a
questo romanzo è perché il viaggio è solo all'inizio.
Ritengo che al centro stesso dell'immaginario collettivo ci sia la
forza di chi riesce a creare mondi e a raccontarli.
L'autrice ci riesce, ci prende per mano e con una scrittura ricca e
fluente ci fa da guida, portandoci a scoprire Briden. Un ragazzo solo,
indifeso, studioso, dimesso, oppresso dal costante confronto con un gemello
ingombrante. L'autrice porta questo giovane uomo a confrontarsi con due
personaggi potenti, prepotenti, forti, volitivi. Lo immaginiamo, quindi,
schiacciato, manipolato, sottomesso il nostro Briden. E invece... invece il
cammino conduce il Sapiente a scoprire ben più di una città rutilante e una
corte sfarzosa, più della realtà dei propri desideri e sentimenti. Briden non
indossa altri gioielli che se stesso, e sfavilla e abbaglia un re che molti
temono, a ragione, e un mistero vivente come Maddox il Bastardo, fratellastro e
amante del re. Non fate l'errore di considerarlo solo un fantasy, tanto meno un
semplice m/m. Ci sono uomini che si amano, sì. Ci sono momenti di
coinvolgimento totale dei sensi. Ma la storia si nutre di questo senza essere
solo questo. Poiché è il primo volume di una trilogia, non possiamo immaginare
dove il viaggio ci condurrà. E quanto ci sarà da soffrire. Le ombre incombono
su Briden, su re Uther, su Maddox. Aspettiamo con ansia il secondo volume e
intanto godiamo del piacere più antico del mondo: quello di una storia ben
narrata.
Prima domanda: bisogna dirlo
chiaro, spesso nei fantasy le descrizioni sono un fardello feroce sulle spalle
del povero lettore. Poi arrivi tu e ci mostri quadri, squarci, vere e proprie
fotografie. Di più, ci fai sentire i profumi, i sussurri, gli aromi. Svela il
tuo segreto: tu a Llyle ci vivi, non è così?
Potrei rispondere
"Magari". Di certo mi piace aggirarmi tra le sue strade e le sue
piazze, riempirmi gli occhi della sua bellezza, le orecchie del suo frastuono,
il naso dei suoi profumi. Ho sempre avuto questa sindrome del dover entrare a
tutti i costi in luoghi che esistevano solo nella mia mente, e, da quando ho
iniziato a scriverne, mi ha preso l'urgenza di renderli visibili (e visitabili)
anche per chi mi legge. Forse ha a che fare con il fatto che da quando avevo
quindici anni ho iniziato a essere un Master nei giochi di ruolo, Dungeons and Dragons in primis. Per me
è sempre stato un imperativo categorico portare
i miei giocatori dentro i mondi che creavo per loro, immergerli il più
possibile nell'atmosfera dell'ambientazione all'interno della quale si
muovevano. Non a caso, la maggior parte dei miei racconti fantasy sono
ambientati nello stesso continente, Kessarine.
Daederian invece l'ho creato
appositamente per Il cammino del
Sapiente, ma la situazione mi sta già sfuggendo di mano, perché sono già
nati un paio di racconti, completamente slegati dal romanzo, ambientati nei
suoi territori.
Giochi di ruolo a parte, posso
dire a mia discolpa che sono cresciuta leggendo alcune autrici fantasy che
hanno saputo fare dell'ambientazione e della descrizione degli scenari un loro
marchio di fabbrica inarrivabile, Tanith
Lee per prima. E a Tanith devo anche molti altri aspetti della mia
scrittura. Ma niente spoiler...
Seconda domanda: quali sono i tuoi numi tutelari, narrativamente
parlando?
La già citata Tanith Lee. Lessi il suo Rossa come il sangue, declinazione
vampirica personalissima della favola di Biancaneve, quando avevo quindici
canni (cavolo, quando avevo quindici anni sono successe un casino di cose!!), e
dopo quel racconto ho iniziato a cercare forsennatamente libri suoi. Il Ciclo delle Terre Piatte lo considero
forse la sua opera migliore, anche se ha scritto talmente tanto, spaziando tra
fantasy, horror e fantascienza, che sarebbe difficile esprimere un parere
obiettivo. Cyron, il suo cavaliere dai capelli color dell'alba, protagonista
dell'omonima raccolta di racconti, è stato il padre (e anche la madre) di
moltissimi miei personaggi, in particolare di Chrysale, sui cui ho scritto una
serie di racconti che spero prima o poi di pubblicare.
Poi sicuramente Angela Carter, altra autrice
prolificissima, creatrice di ambientazioni e atmosfere inarrivabili e di
personaggi indimenticabili. La conobbi per caso, dopo aver visto il film di
Neil Jordan In compagnia dei lupi. O
forse fu la mia amica Sonia a regalarmi un suo libro quando compiei... quindici
anni? possibile... Il libro era La
camera di sangue, ancora una raccolta di favole rivedute e corrette, tra
cui quel In compagnia dei lupi da
cui Jordan ha tratto il suo splendido film, ma soprattutto perle come La signora della casa dell'amore, o Il re degli gnomi. Una scrittura ricca,
sontuosa, sensuale. Ancora oggi rileggendo qualsiasi cosa scritta da lei mi
sento gradevolmente intossicata.
Terza musa è un'altra donna, Paola Capriolo. Sempre Sonia, alla
quale devo molto della mia educazione adolescenziale, mi regalò La grande Eulalia, raccolta di racconti
pubblicata dalla Capriolo quando aveva appena 24 anni, che vinse nel 1988 il
Premio Berto per l'Opera Prima. Racconti fiabeschi, magici, permeati di quella
materia sottile e ineffabile che separa il mondo reale da quello dei sogni, e
che a volte diviene così rarefatta da consentire il passaggio di suggestione e
presenze da un mondo all'altro. Oltre alla Grande Eulalia, ho amato della
Capriolo in particolare il Nocchiero,
Una di loro, Con i miei mille occhi, Qualcosa
nella notte. Storia di Gilgamesh, signore di Uruk, e dell'uomo selvatico
cresciuto tra le gazzelle, ma soprattutto Vissi d'amore, personalissima rivisitazione della storia di Tosca, vista dagli occhi del Barone
Scarpia.
Terza domanda: si può avere l'indirizzo di Maddox?
Volentieri! Al momento non posso
rivelarlo, perché rischierei di spoilerare cosa sta succedendo nel secondo
libro. Ma ci possiamo mettere d'accordo in separata sede...
Quarta domanda (tornando serie): se dovessi scegliere un tuo romanzo
nel quale trasferirti con armi e bagagli, quale sceglieresti?
Come tornando serie? Niente
Maddox? Ok, lo hai detto tu...
Un romanzo in cui trasferirmi?
Domanda insidiosa. Con tutti i casini che faccio capitare ai miei personaggi
non farei certo un favore a me stessa a volermi impantanare nella loro stessa
situazione. Comunque direi Luthais,
in fase di scrittura, perché permette a persone apparentemente normali di
entrare in contatto con un mondo meraviglioso e terribile. Forse non sopravvivrei
a lungo, ma ne varrebbe la pena.
Quinta domanda: dicci del secondo volume o di qualsiasi progetto tu
abbia in piedi onde sanare l'astinenza dalla tua scrittura.
Luthais me lo sto portando avanti da anni. Tengo moltissimo a
questa ambientazione, nata nell'ambito di un gioco di ruolo, come spesso accade
con i mondi che creo. Ho impiegato
tantissimo ha trovare la strada per raccontare di questa ambientazione, ma alla
fine credo di averla trovata. Il problema è che, vista la natura del luogo di
cui parlo, ogni volta che sono costretta ad allontanarmene è difficilissimo
tornarci dentro. Spero che i suoi cancelli rimangano sempre aperti per me.
Per quanto riguarda la trilogia di Daederian, il secondo
volume si chiama L'Ordalia del Bastardo,
e ha come protagonista proprio Maddox. Quando ho deciso di scrivere questa
storia ho pensato subito di incentrare ognuno dei tre volumi in particolare su
uno dei tre protagonisti, ma non aveva capito all’inizio quanto questa scelta
avrebbe portato ciascuno di loro a intraprendere un cammino interiore (e non)
fatto di esperienze belle e brutte, dolorose e appassionanti, per accedere a un
nuovo livello di sé. Con Briden era più intuibile, perché la sua stessa natura
di Sapiente lo portava a percorrere un cammino di evoluzione e presa di
coscienza. Ma alle fine mi sono resa conto che Maddox e Uther, ciascuno a suo
modo, sebbene diano l'impressione di essere uomini giù maturi e arrivati,
devono ancora scoprire molte cose di loro stessi. Il loro cammino sarà molto
più difficile.
Grazie infinite per avermi dato
la possibilità di rispondere a queste domande e per aver apprezzato Il cammino del Sapiente. Quando vuoi tornare
a Llyle sarai sempre la benvenuta!
Grazie infinite per l'ospitalità, ragazze! <3
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