mercoledì 7 novembre 2012

Progetto Scrivere Donna

Il mio lavoro principale, quello che mi dà di che vivere, consiste nel fare domande. Certo, oggi le domande, e quindi le interviste, le fanno tutti e tutti ritengono di cavarsela egregiamente anche se non lo fanno per mestiere o non hanno una qualsiasi qualifica professionale. Così va il mondo. Quindi, vi starete chiedendo, ha ancora senso fare interviste?
Non lo so. Io le faccio perché mi piace. Per questo ho proposto al sito www.scrivendovolo.com una rubrica quindicinale (ma non è detto che non diventi settimanale) di interviste.



Titolo: Progetto Scrivere Donna

Intervistare donne che scrivono, alcune già affermate, altre esordienti, tutte animate dall'entusiasmo per l'avventura creativa e dalla grinta necessaria per conciliare ciò che a nessun uomo verrebbe mai chiesto: vita e sogno, panni da stirare e capitoli da finire, cene che rischiano di bruciare e personaggi che pretendono attenzione, successi in pubblico e sensi di colpa nel privato. Perché vogliono quel tutto che quasi mai si declina in rosa

Come dite? Discrimino gli uomini? Beh, sì. Loro di spazi ne hanno tanti e a me interessa il punto di vista femminile. Anzi, se avete scrittrici da segnalarmi, donne di cui vi piacerebbe sapere di più, fatelo. Ve ne sarò grata.

5 commenti:

  1. Rosa Matteucci, la più brava perché, vivaddio, non scrive «da donna».

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  2. Scrittrice, colei che scrive, andrebbe declinato molto di più. Questa la ragione per cui apprezzo il progetto!

    Paola

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  3. Successi in pubblico e sensi di colpa nel privato....gia' dato con relativa separazione, il classico caso che mi ha riguardato diciotto anni fa' ma a quanto pare ancora attuale!
    In bocca al lupo Lauraetlory:-)
    Silvia

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  4. Viva il lupo e, mi raccomando, seguiteci :)

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