La notizia è rimbalzata di pagina in pagina, di sito in sito. Giuliano Ferrara torna in Rai. Da lunedì 14 marzo riproporrà il suo “Qui Radio Londra”, una striscia quotidiana nella stessa collocazione che fu di Enzo Biagi. E già questo la direbbe lunga. Ma non basta. Per quei cinque minuti di messa in onda giornaliera pare che Ferrara incasserà da viale Mazzini tremila euro lordi. Fanno 600 euro al minuto. Fanno 500mila euro l’anno. Fanno un milione e mezzo di euro per un contratto di tre anni (due più uno se tutto va bene). Immediate le polemiche con botta e risposta su forum e pagine face book. Perché 600 euro al minuto per Ferrara sono parecchi di meno dei 4000 e spicci euro al minuto che Roberto Benigni ha totalizzato a Sanremo. Con l’aggravante che Benigni è di sinistra e quindi tenuto a non indossare cachemire, a non andare in vacanza a Saint Moritz, a non avere la barca e, soprattutto, a non guadagnare cifre simili. Poco conta che quel quarto di milione di euro l’abbia dato in beneficenza. La domanda più gettonata dai sostenitori dell’elefantino Ferrara è: chi decide che Benigni se li merita e Giuliano no? Il pubblico sovrano, risponderebbe Simona Ventura che in mezzo a polemiche del genere si è trovata spesso e volentieri. Indimenticabili i 750mila euro incassati dal “naufrago” Albano Carrisi nel 2005. Non portò a termine l’avventura isolana, ma i picchi di audience durante il divorzio da Loredana Lecciso in diretta satellitare sono rimasti nella storia. Come resteranno nella storia gli ascolti di Benigni lo scorso 17 febbraio: sfondata la soglia record del 60% con 18 milioni di telespettatori sintonizzati su Raiuno e sul Festival di Sanremo 2011. Uno share da mondiali di calcio (per non soffermarsi sul valore strettamente culturale) per 250mila euro. La stessa esatta cifra finita nelle tasche di Andy Garcia, approdato all’Ariston per strimpellare “Cuba libre” al pianoforte con ben altri risultati. Certo, tornando a Giuliano Ferrara per il quale la direzione generale Rai si è spesa a tempi di record, ha più senso retribuire la sua cultura e la sua verve partigiana con 3000 euro ogni 5 minuti che non versarne 1500 a puntata a Rasa Kulyte. Chi è Rasa Kulyte? La dea fortuna del Lotto alle Otto, ex miss Lituania, per gli amici (tra cui il premier) Giada. Per lei (ma la notizia è stata smentita) si sarebbe tentato un contratto ad personam cui l’ufficio del personale Rai avrebbe obiettato che non si poteva pagare la Kulyte 1500 euro per starsene ferma e zitta in tutto il suo splendore, quando il conduttore Tiberio Timperi percepisce 400 euro a puntata per seguire le estrazioni del Lotto. Alla fine Giada/Rasa ha dovuto accontentarsi di 300 euro a puntata. Perché alla fine le donne in tv sono le meno esose. Antonella Clerici prese la metà dei soldi di Bonolis per fare un festival con più ascolti. E a fronte delle vallette del passato, le tanto vituperate Belen e Canalis si sono accontentate di 160mila euro a testa.
Laura Costantini
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