Ricordo, come sempre, che i racconti vengono postati senza alcun intervento di correzione.
Grazie per la partecipazione, vivace ma sempre corretta.
Continuate a leggere, condividere e commentare sulla nostra pagina.
__________________________________________________
L’ORFANO
“Santocielo! Ma che stai facendo!! La voce quasi buca le pareti, rimbalza lungo la rampa della
scala ripida.
Lei è sotto che sbraita.Le calze a mezza gamba, i capelli
arruffati, il seno che deborda dalla scollatura della vestaglia semiaperta, le
mani sui fianchi.
Il bambino sta cavalcioni sul corrimano, bloccato a metà
scala. Si regge con tutte le sue forze per non cadere, ma non ce la fa, scivola
implacabilmente verso il basso.
Arriva giù di botto, lei nemmeno si sposta mentre il piccolo
precipita ai suoi piedi.
“Ma quante volte te lo devo dire che è pericoloso questo
gioco? Eh? Quante volte?”
Il piccolo la guarda con occhi colmi di lacrime, sa bene che
lei lo picchierà e poi lo rinchiuderà nello stanzino buio.
Il tremito gli ha afferrato le gambe, non riesce a muoverle.
La vecchia lo afferra per le braccia e gli molla un ceffone
da smontare la testa.
Il piccolo avverte una fitta al cuore. Implora disperato:
mamma, vieni a prendermi, vieni che ho tanta paura!...
La virago lo trascina fino alla porta dello sgabuzzino, sta
per rinchiuderlo, quando una forza sovrumana la afferra per le braccia in una
morsa artigliante e dolorosa, fino a che lei non lascia la presa sul bambino.
Viene scaraventa contro la parete del sottoscala.
Accasciata sul pavimento si strofina le braccia, sbigottita.
Guarda il bambino, cerca di rialzarsi, ma una mano possente la trattiene sul
pavimento. In effetti è solo quella del bambino, ma pesa più di un maglio.
Il bimbo osserva incredulo le sue manine che afferrano la megera e la scaraventano nello sgabuzzino
sprangandone la porta.
La vecchia dà spallate, sbraita, minaccia che quando uscirà
lo farà a pezzi…
“Non uscirà, piccolo mio”
la voce di sua madre lo rincuora.
Ora sei qui con me.
Resto spiazzato dal finale aperto, questo è già un risultato /effetto positivo. La madre iperprotettiva, forse? Restare dubbiosi a farsi millanta domande è cosa buona e giusta. Ho le palle piene delle storie che ti spiegano la rava e la fava di ogni aspetto della vita, anche il più banale. Per piacere lasciateci dubitare e cercare dai noi le risposte!
RispondiEliminabeh, a me non sembra un finale aperto. il bimbo è morto e nei pochi istanti di coscienza finale, mentre si rende conto che non riesce più a muoversi, sogna di ribellarsi (alla nonna cattiva? alla matrigna?) e di essere "salvato" dalla mamma, con cui si era ricongiunto (giocava col pericolo inconsapevolmente apposta?).
RispondiEliminacomunque, dopo 6 docce tiepide e telefonate, ecco finalmente un cazzotto nella bocca dello stomaco. sarò stato aiutato dall'essere padre, ma mi ha proprio colpito.