sabato 27 ottobre 2012

Era una notte buia e tempestosa


Era una notte buia e tempestosa. Non se ne abbia a male Snoopy se osiamo utilizzare il suo mitico e mai eguagliato incipit, ma questa volta ci sta tutto. Dunque, era una notte buia e tempestosa, una notte di allerta meteo quella di ieri. A Roma si era fermata pure la metro per la paura di finire allagata. Eppure due avventurose signore osarono mettersi in macchina insieme al cavalier Stoto, recuperato in un pomeriggio di traffico in tilt, manifestazioni e mezzi pubblici in panne. Un pomeriggio ancora non proprio buio, ma di sicuro tempestoso. Com'è come non è le nostre, più il loquace cavalier Stoto, si mettono in macchina incuranti dell'ira celeste. Anzi, dell'ira blu scuro tendente al nero, e affrontano la famigerata e temibilissima Pontina. Tra spruzzi di pioggia, proclami apocalittici alla radio e telefonate preoccupate di tutti i parenti e gli amici vicini e lontani. Insomma bomba o non bomba (d'acqua) avrebbe detto Venditti, arrivano a Latina. Breve pit stop nella Stoto house, quindi raggiungimento della Rosa del deserto, associazione culturale. Neanche il tempo di entrare che le preghiere della Protezione civile e del servizio meteo nazionale ottengono ascolto. E si scatena l'inferno. Ma dentro le nostre temerarie scrittrici snobbano la furia degli elementi, mangiano un'ottima pizza, chiacchierano convivialmente con le organizzatrici della trasferta in Agro pontino, Elisabetta e Silvia, ovvero Goodmorning Italia, quindi presentano il loro "Le colpe dei padri". Dice: ma non è un libro vecchio? Sì, ammesso che i libri possano mai invecchiare. È uscito nel 2008 con Historica che era ancora un abbozzo nella mente di Francesco Giubilei. Eppure. Eppure ieri sera, complici un pubblico attento (coraggiosissimi, anche loro), le domande di Silvia ed Elisabetta, la musica dei Trumpers e i brani scelti per le letture... Beh, ancora una volta quel romanzo, quella saga familiare, ci ha costrette a dichiararci orgogliose di averlo scritto. La chiusura della serata con un bellissimo arrangiamento dei Trumpers dell'immortale Halleluja di Leonard Cohen, ci ha portate per mano fuori della Rosa del deserto. E aveva smesso di piovere. Il ritorno a casa è stato accompagnato da spruzzi di pioggia lieve, sprazzi di cielo stellato e flash di saette in lontananza a indicare la strada per Roma. Una serata bellissima.

2 commenti:

  1. qualche giorno fa , sotto l'immagine riflessa di Giovanni Stoto davanti a Brad Pitt ho scritto che per me lui rappresentava un duellante, un cavaliere del tipo Mission o Cronaca di una morte annunciata e in effetti si è dimostrato come pensavo : u cavaliere senza macchia e senza paura che sfida gli eventi )meteorologici e non per accompagnare e proteggere le sue damigelle a concludere il loro successo con un Hallelujah dal quale estrapolo questa frase: " C'è una vampata di luce in ogni parola, non importa quale hai ascoltato l'inno sacro o quello spezzato. Complimenti a tutti e tre, sono felice per questa prova d'amicizia.
    Se posso aggiungere un altro pensiero, chiedo in anticipo perdono a Laura e Lory , io non potrei mai accompagnarle da nessuna parte, soprattutto sulle strade di una città come Roma...rischieremmo tutta sera di rimanere a girare attorno alla prima rotonda :).

    RispondiElimina

I commenti non espressamente firmati e/o sgradevoli verranno cancellati dalle proprietarie di questo blog.