Credo che dentro ognuno di noi brilli la scintilla divina della nostra più pura essenza,
credo che dobbiamo amarci l'un l'altro perché il nostro destino è di condividere per dare senso alla vita,
credo che dobbiamo rispettarci,
credo che non abbiamo il diritto di giudicare,
credo che di fronte alla morte siamo soli, ma che non dobbiamo averne paura perché è parte integrante dell'esistenza,
credo che abbiamo il sacrosanto diritto di decidere per noi stessi, quindi credo nel diritto all'eutanasia,
credo nel diritto all'aborto (che non significa usarlo come contraccettivo, l'aborto è tragedia che solo una donna può comprendere e la Chiesa è fatta di uomini),
credo nel diritto a fruire del mio corpo nella misura in cui ne ho bisogno,
credo in un'etica che ci viene dal concetto di giusto e sbagliato che non deriva dai dettami di questo o quel Dio ma dalla profonda consapevolezza dei diritti degli altri esseri umani.
Credo che non si deve uccidere, mai, per nessuna ragione.
Credo che non esistano dogmi e non riconosco a un Papa il diritto di dirmi per chi devo votare, come devo pensare e cosa una donna debba fare del proprio corpo.
Credo in me stessa.
Credo in me stessa.
E non odio Dio, per niente. Perché lo sento dentro di me e dentro tutti coloro che incontro. Però non l'ho mai visto dentro un prete. E potrei darti tanti esempi di sacerdoti indegni anche di essere chiamati uomini. Ma non serve. Tu resti della tua idea, io resto della mia. Ma spero tu abbia capito che il mio essere atea non è una vendetta. Non ho nulla di cui vendicarmi. Sono felice della mia vita, di quello che ho, dell'amore che mi circonda e di quello che riesco a dare. Vorrei darne di più. Mi impegno per questo. Ma non voglio farlo sotto la bandiera di una religione.
Se è un peccato... sopravviverò.
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