sabato 11 ottobre 2014

F.A.Q. sulla mia vita da molisana

 
Dal 17 marzo di quest'anno, vivo in Molise. A Campobasso.
Lavoro nella testata giornalistica regionale della Rai e ne sono felice. E' un bel traguardo raggiunto. Ci siamo, fin qui?
Bene. Perché è da qui che cominciano i problemi. Come tutti i giornalisti, sono turnista. Cinque giorni di lavoro, due di riposo. Indipendenti dai riposi comandati (sabati e domeniche) degli altri lavoratori non turnisti. E cominciamo con le frequently asked questions:
Ti pesa questo metodo di lavoro?
No, mai avuta la routine del sabato e della domenica.
Durante i giorni di riposo, resti a Campobasso?
No, torno a Roma.
Tutte le volte?
Mai saltato un turno di riposo fino a oggi.
Non è pesante fisicamente?
Farsi 500 km. in auto a settimana? Sì, lo è.
Non è dispendioso?
Tra benzina e autostrada? Sì, lo è.
Allora perché non resti in Molise e ti riposi?
a) Perché a Roma ho la mia mamma che ha bisogno di me, avrebbe bisogno di me ogni santo giorno;
b) Perché non sono una ragazzina e la mia vita, i miei affetti, tutto ciò che per me conta è a Roma;
c) Perché scrivo romanzi a quattro mani con la mia migliore amica e la mia migliore amica è a Roma.
Quindi tu non vedi l'ora di tornare a Roma in pianta stabile?
Esattamente.
Non è una mancanza di rispetto nei confronti dei tuoi colleghi molisani?
No, perché loro non sono stati costretti a lasciare casa, amici, famiglia e trasferirsi in un'altra regione. Loro lavorano nel loro contesto di sempre e io vorrei fare lo stesso. Senza contare che, da non proprietaria di casa a Roma né in Molise, mi pago pure due volte la Tasi.
Sei consapevole che in inverno questa forma di pendolarismo non sarà possibile per cause atmosferiche?
Mi attrezzerò con pneumatici adeguati. E se farà la nevicata del secolo, prenderò il treno e mi sobbarcherò quattro ore abbondanti di viaggio, senza contare le due ore abbondanti di mezzi pubblici romani per raggiungere casa mia.
E ne vale la pena?
Vale la pena respirare per vivere?
Quindi tu odi stare in Molise?
No. Mi piace stare in Molise. Ha un cielo e un territorio bellissimi, la sede di lavoro è migliore di qualsiasi altra a Roma, i colleghi sono splendidi.
Beh, ma allora perché...

a) Perché a Roma ho la mia mamma che ha bisogno di me, avrebbe bisogno di me ogni santo giorno;
b) Perché non sono una ragazzina e la mia vita, i miei affetti, tutto ciò che per me conta è a Roma;
c) Perché scrivo romanzi a quattro mani con la mia migliore amica e la mia migliore amica è a Roma.
Insomma sei una che si lamenta?
No, non mi lamento. Vivo la mia vita al meglio, da pendolare (senza offesa per i veri pendolari), ma spero con tutto il cuore di tornare presto a casa. A Roma.

2 commenti:

  1. No, dicevo..."Interessante", come sia difficile far cogliere l'essenziale, per quanto semplice e lineare, a chi l'empatia non sa manco di striscio cos'è.
    Meglio non approfondire chi sia a fare domande come questa:
    " Non è una mancanza di rispetto nei confronti dei tuoi colleghi molisani?
    No, perché loro non sono stati costretti a lasciare casa, amici, famiglia e trasferirsi in un'altra regione....

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  2. Ti stimo per la tua energia :) Spero tanto che tu ti possa ritrasferire presto a Roma. Vedo la fatica che fa mia mamma a gestire nonna e prozia non autosufficienti dalla stessa città (e stesso palazzo), figuriamoci a 500 km. Mi viene sempre da pensare che in questo periodo storico viviamo tutti una vita assurda.

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