giovedì 26 aprile 2012

Soggettiva di ZG : Bowling e margherite di Manuela Giacchetta

Ero a Più libri più liberi, stand di Las Vegas Edizioni. Chiedo ad Andrea Malabaila, il direttore, quale dei libri esposti mi consigliava. Lui ci pensa tre secondo, poi mi mette in mano Bowling e margherite. Perché, gli chiedo. Perché quando ho letto il manoscritto ero convinto che l'avesse scritto un uomo con uno pseudonimo da donna.
Non vi sembra una motivazione? E invece mi incuriosì. Comprai il libro e lo misi lì, nella pila sempre più alta e pericolante di libri da leggere. Prima o poi sarebbe arrivato il suo turno. Ebbene è arrivato, in due tranche. La prima in treno, ma il viaggio era troppo breve per permettermi di terminarlo, per quanto io sia veloce nella lettura. La seconda un pomeriggio domenicale.
Vi dico intanto che è un libro da leggere. La scrittura ti prende e ti porta nel mondo di Lorenzo, 28enne incasinato perso e sofferente per l'abbandono dell'adorata Elisabetta. Sua unica via di fuga? La lettura coatta dell'Ulisse di Joyce. Ogni capitolo si apre con una citazione dell'Ulisse, la pagina dove si trova e il commento, stringatissimo e spesso disperato, di Lorenzo. Dopo averlo chiuso ho capito due cose: perché non ho mai affrontato la lettura dell'Ulisse e il motivo per cui Malabaila pensava che a scriverlo fosse stato un uomo. Il discorso della scrittura femminile o maschile mi fa sempre imbufalire. C'è in corso un dibattito tra scrittrici e giornaliste sul fatto, innegabile, che le donne abbiano meno spazio nel mondo editoriale italiano. Soffrono del pregiudizio per cui una donna scrive solo robe diaristiche condite d'amore. Praticamente i romanzi di Fabio Volo. Che però donna non è. Ecco, Manuela Giacchetta è riuscita a entrare nel cervello di un maschio 28enne, innamorato, incasinato, confuso e parecchio spaventato dalla vita. Lo ha fatto con naturalezza, senza prenderne mai le distanze, sebbene come donna debba essersi sentita offesa (io almeno sì) da certi modi di pensare e di gestire i rapporti di coppia. La voce dell'autrice non c'è, perché noi sentiamo solo Lorenzo e la sua lotta per capire perché sia necessario sapere cosa e chi si vuole veramente nella vita. E se credete che alla fine si sia dato una risposta, vi sbagliate. Perché la pianificazione dell'esistenza e un maschio 28enne di oggi c'azzeccano proprio come una palla da bowling e una tenera margherita.

Z.G.

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