Ebbene sì, l’ho letto il famigerato 50 sfumature di grigio.
Me lo sono sciroppato in un paio di pomeriggi. Devo dire che mi è bastato poco
per capire in che zona ci trovassimo mentre ne scorrevo le pagine. Intanto,
tranquille, quello che ci viene raccontato è sesso alla vaniglia, con buona
pace del confuso, tenero, indifeso mister Gray. L’operazione “confezioniamo una
bella trappolona da lettrice annoiata” è perfettamente riuscita e cercherò, pur
senza addentrarmi in meandri psicologico e antropologici che non sono il mio
pane quotidiano, di analizzarla sotto vari aspetti.
Intanto la nostra E.L.James è chiaramente debitrice della
Meyer e dei suoi vampiri di Twilight. Mister Gray ci viene descritto come
bellissimo (dio santo, quante volte ce lo ripete durante la narrazione, e ogni
volta con il tono da “ma vi ho già detto fino a che punto è fico questo?”),
ricchissimo, misterioso, pericoloso. Esattamente come Edward Cullen con il
quale condivide capelli dal colore astruso (biondo con riflessi assortiti Gray,
bronzo Cullen) e sguardi che inchiodano la preda. La quale preda, in entrambi i
casi, è una giovincella tutto sommato anonima che le due autrici si sforzano di
descrivere come ignara della sua bellezza e del fascino che sa sprigionare.
Potremmo discutere per ore di che tipo di fascino ascrivere a Bella o alla qui
presente Anastasia Steele. Potremmo semplificare affermando che le autrici
hanno voluto in qualche modo riscattare la donna normale rendendola capace di
irretire fino al completo rincoglionimento sentimentale uomini che non devono
chiedere. Mai. Resta il fatto che il plot di 50 sfumature è la fotocopia esatta
di migliaia di altre storie, da Cenerentola a salire, passando per Jane Eyre
con puntatine salgariane (avete presente Marianna con Sandokan oppure Honorata
col Corsaro Nero?). Lui è bello, è irraggiungibile, ti schianterà il cuore,
spesso ha anche dei difettucci niente male (Sandokan è un ribelle; il Corsaro
Nero è un delinquente; Edward ha un tipo di appetito che può nuocere gravemente
alla salute; Christian Grey, bene che vada, ti fotte senza pietà dopo averti
preso a cinghiate le chiappe). E cosa c’è di meglio, di più appetibile per la
verginella di turno? Qui siamo oltre la sindrome della crocerossina. Io ti
salverò, certo, ma soprattutto io ti cambierò. Guarderò nel tuo mistero, nel
tuo tenebroso passato, nei tuoi precedenti penali, nella tua stanza delle
torture perché sono curiosa come una scimmia. E ne uscirò indenne e
trionfatrice. Perché tu, maschio fascinoso dallo sguardo magnetico, un lato
buono ce l’hai. Non lo sai, ma ce l’hai. E io te lo tirerò fuori. Poi, certo,
se nel corso dell’impresa tiro fuori anche qualcos’altro… ben venga.
L’idea geniale di E.L.James è che dopo la forzata (ma quanto
erotica) castità imposta dal vampiro Cullen alla vogliosa Bella, era ora di
darci dentro alla grande. E allora eccolo qui Mister Gray, il cucciolo mal
riuscito del marchese De Sade. E’ bello (ancora?), è sexy ed è, ovviamente,
superdotato. Dichiara che lui non fa l’amore, lui fotte senza pietà. Ricarica
l’arnese tipo quindici volte per notte e Anastasia, che fino a due minuti prima
era vergine e inesperta, diventa un’assatanata da manuale delle fantasie
erotiche (verrebbe da dire maschili, ma a quanto pare i tempi cambiano). Gli
orgasmi non si contano mentre Gray minaccia regole e limiti assoluti e
Anastasia si gode il momento (chiamiamolo così) e procrastina la firma del
contratto. Gray ha, per sua stessa ammissione, 50 sfumature di tenebra nel
petto (unica parte del corpo che non gli si deve toccare, pena sfuriate e
cinghiate, tutto il resto sì, e vorrei vedere) e sono certa che nel resto della
trilogia capiremo anche perché sono proprio 50 e non 45. Il problema, perché
c’è un problema, è che il trappolone narrativo funziona se si ha voglia di una
lettura frivola, disimpegnata e rassicurante. Sì, rassicurante. Perché
Christian Gray come Dominatore fa veramente pena e solo quella stordita di
Anastasia può continuare a nutrire dubbi sul fatto che può disinnescarlo in
qualsiasi momento. Posto che veramente innescato sia. Il fatto che sia una
donna ad aver immaginato tutto questo è evidente. E non per la pruriginosità
alla vaniglia e la capacità quasi soprannaturale di Gray nell’eccitare una
donna e farla godere con la sola imposizione della più tenera delle
sculacciate. A una donna, e non chiedetemi perché, piace immaginare un uomo
irraggiungibile, un uomo potente, un uomo bellissimo e apparentemente cattivo,
crudele, perfido. In una parola: stronzo. Per poi plasmarlo come creta,
scavarlo e scoprire che in realtà è solo una tenera anima ferita, un bimbo abusato,
un adolescente torturato. Un cucciolo indifeso, a dispetto di frustini e del
potere, che aspetta solo di essere salvato dall’eroina di turno.
Operazione riuscita, signora E.L.James e, se è tutta farina
del suo sacco, complimenti per l’idea. Ma io mi fermo al grigio. Il nero e il
rosso me li risparmio volentieri.
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