9 settembre
Seguito il
consiglio dell’amica Anna: basta riempire la casa di detersivi, meglio
comprarne uno multiuso. Trovata offerta al minimarket. Con pochi centesimi ho
avuto un litro di detergente.
Ansiosa di
verificare i risultati promessi.
10 settembre
Lavate finestre
del soggiorno. Smontate tende e messe in lavatrice. Passato battitappeto sul
divano.
Il nuovo
detersivo, HELP, è faaantastico.
11 settembre
Materassi
deacarizzati. Raschiata muffa dalle pareti della doccia. Scozzonati pensili
della cucina e rivestiti con carta a fiori rossi e blu.
Gli stessi
colori del flacone del mio nuovo detergente per la casa.
12 settembre
Lucidata
libreria in camera dei ragazzi. Lustrati ottoni delle testiere dei letti.
Sgominata polvere dalle mensole. La moquette non è venuta molto bene, avrà
bisogno di una seconda passata. In compenso il meraviglioso profumo del nuovo
detergente sta diventando il profumo della mia casa.
Soddisfatta.
13 settembre
Ho usato Help
per il forno e la lavastoviglie. Mi-ra-co-lo-so. Domani se non piove provo a
sgrassare il barbecue. Dovrebbe farlo Lui, visto che lo insudicia per le sue
serate tra uomini, ma sono troppo curiosa di vedere se il mio nuovo amico
funziona anche sul grasso bruciato.
Elettrizzata.
14 settembre
Il barbecue sembra
appena uscito dal negozio del ferramenta qui all’angolo. Mi piange il cuore al
pensiero che basterà una grigliata per rovinare un così bel lavoro.
Incredibile: la
stanza dei ragazzi è ancora in ordine. Peccato per quelle macchie sulla
moquette. Ma non mi arrendo.
Determinata.
15 settembre
La vicina di
casa mi osserva nascosta dietro le tende mentre tiro a lucido le assi dello
steccato. Sono sicura che muore dalla voglia di chiedermi il nome del mio nuovo
detersivo.
Crepa vecchia
ciabatta, non lo saprai mai!
16 settembre
Ho aspettato
un’ora davanti alla serranda chiusa del market. Ieri ho vaporizzato l’ultima
goccia di Help sul calcare ingiallito del water del bagno degli ospiti. Deve
essersi sparsa la voce: sullo scaffale era rimasta una sola bottiglia di Help.
Ora è mia!
17 settembre
La pentola dei
fagioli che ho cucinato… ieri? è ancora piena. Benedetti ragazzi e le loro
diete ipocaloriche. Ora mi tocca buttare tutto nella spazzatura. Questo lezzo
di legumi stantii sta vanificando il profumo meraviglioso che mi riempie le
narici da quando Help è con me.
17 settembre, ore diciannove e trenta
Non riesco a
leggere le istruzioni sul retro del flacone. Possibile che Help possa aiutarmi
a riportare in vita il servizio di argenteria di mia madre? Quanto sono
stupida, non mi resta che provare.
17 settembre, ore ventitré e trenta
E’ buffo
osservare la mia faccia sulla lama lucida del coltello da pietanza. Ma come
brilla! Cavolo, dovrei rifarmi la tinta, il solco nero che mi divide in due la
testa sembra lasciato dal dito sporco di grasso di un meccanico. Un meccanico
che non ha incontrato te, mio dolce, caro, preziosissimo Help.
18 settembre, ore due del mattino
Che strano,
credevo di aver un mucchio di panni sporchi da lavare e invece la cesta è vuota.
Ci avranno pensato i ragazzi? Magari sono mortificati di vedere la loro mamma
sgobbare come una forsennata da mattina a sera. Quasi, quasi domani gli preparo
una cheese cake… magari no, il forno è così puuulito.
18 settembre, ore sette
Sei pronto per
la sfida delle sfide, mio amato, adorato, insostituibile amico? Si, lo sei. Per
questo stamattina affronteremo le piastrelle della cucina. Il nemico che
abbiamo di fronte si fa forte di anni e anni di fritture. Ma noi lo
annienteremo… e adesso che ti succede? Ti si è otturato il beccuccio? Ho
capito, mi metti il broncio per via delle macchie persistenti sulla moquette in
camera dei ragazzi. Prometto che appena avremo finito con le piastrelle saliamo
di sopra.
Ora fa’ il tuo
dovere, da braaaavo.
18 settembre ore cinque del pomeriggio
Cazzo, cazzo,
cazzo. Ne ho abbastanza di voi, maledette macchie figlie di puttana. Non potete
farmi questo. Non potete restarvene lì dopo ore e ore che strofino, strofino, strofino.
Non vi permetterò di rovinare tutto. E non state lì a fissarmi, la colpa non è
di Help, lui è perfetto. La colpa è di quel deficiente che ho sposato. Gliel’ho
avrò detto mille volte che il panna non era adatto a una camera per ragazzi.
Adolescenti con la mania delle diete e del succo di mirtillo.
Ma a mali
estremi, estremi rimedi. In fondo mi basta un taglierino.
18 settembre ore cinque e un quarto
E’ sempre la
solita storia: quando hai bisogno di qualcosa non la trovi neanche se ti
impicchi. Eppure ricordo di averlo usato quel maledetto taglierino, dove
diavolo l’avrò lasciato? Forse…non resta che andare a vedere.
Sono così
stanca.
18 settembre ore cinque e trenta del pomeriggio
Cerco di non
lasciarmi prendere dallo sconforto. I piedi si trascinano sul parquet lucido
del corridoio. La porta del ripostiglio è a pochi metri ma sento che potrei non
farcela. Qualcosa mi chiude la gola, un miasma che sembra arrivare
dall’inferno. E una tremenda verità si fa strada nella mia testa: ho dimenticato
di pulire il ripostiglio.
Mi
avvicino, adesso ci sono. La mano destra
si ritira davanti alla maniglia tutta incrostata. Un liquido scuro scivola
fuori da sotto la porta e aggredisce la punta delle ciabatte. Mio Dio ha un
odore orribile. Mi tappo il naso e la bocca reprimendo l’impulso di vuotare lo
stomaco. Ma mentre resto paralizzata dal disgusto questa merda continua a
uscire, mi circonda. Se mi muovo la spanderò dappertutto.
Okay, resto
ferma. Tanto si sta facendo ora di cena. Tra poco rientreranno tutti.
A salvarmi.
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