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05 529 FELAK 17 09 08 98 TEPEPShchIK 95 59 95 59 TPLEABF 95 25 25 9
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Una voce robotica con accento russo aveva interrotto il fruscìo che ormai da quarantanni
contraddistingueva la stazione radio UVB-76. Tutto faceva pensare a un codice cifrato.
Ivan andava a caccia di misteri radiofonici per hobby: dal suo covo, lo scantinato di casa sua,
registrava e ascoltava le trasmissioni, con un orecchio sempre puntato verso UVB-76.
Nessuno conosceva il significato di quei messaggi in codice, né l'origine: Ivan era convinto si
trovasse a Pskov, in Russia; altri erano pronti a giurare di averla individuata in altri luoghi di mezzo
mondo.
Stanco e assonnato, la mezzanotte era passata da poco, controllò lo stato della pubblicazione della
registrazione in Rete: completo! Pensò e decise di andare a dormire.
Cond0r46 era riuscito a intrufolarsi nei sistemi di sicurezza della Dassault Group, specializzata in
aviazione militare, ed era sicuro che avrebbe trovato i dati super segreti di un nuovo modello di jet
da guerra.
«Tombola!» Esclamò. Era dentro. Adesso non doveva far altro che passare per i corridoi e riempire
il carrello.
Man mano che i dati venivano analizzati dal suo programma, notò che per qualche strana anomalia
nella rete, di essere atterrato nel sistema di sicurezza dell'edificio, controllo delle telecamere
compreso.
Se non fosse stato per gli allarmi lanciati dai sensori, sarebbe uscito e avrebbe killato la
connessione.
Avviò lo streaming di una telecamera a circuito chiuso, la quale puntava verso l'ingresso in
direzione delle porte. Due uomini uguali, gemelli verrebbe da pensare, apparentemente albini e
glabri, indossavano un completo nero quando entrarono decisi e puntarono verso gli uffici, dove la
telecamera non poteva vedere.
Cond0r46 cercò un'altra telecamera. Provò a rilevare altri allarmi dai sensori ma... connection timed
out. Provò a ricollegarsi, ma niente: schermo nero. Fine dei giochi.
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04 979 DRENDOUT 28 52 44 71 TRENERSKIJ 37 52 13 21
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Annagiulia era da poco rientrata a casa. Accese la tv e, mentre svolgeva le faccende di casa, la sua
attenzione fu catturata da un'edizione speciale del telegiornale; si accomodò sul divano, alzò il
volume e seguì con attenzione l'inviata, che appariva visibilmente scossa. La tv però aveva qualche
problema di ricezione.
«Qui Laura in diretta da zzZZZZzzzzZZZ per raccontarvi di un evento eccezionale: sembrava un
nuovo attacco terroristico zzzzZZZZZzzz, quando una gruppo di velivoli ZZZzzzzzZZZ. I testimoni
hanno riferito che erano neri e non sembravano fossero zzzZZZzzzzZZZ... per il momento la
situazione sembra esser tornata alla normalità se non fosse per lo spavento. zzzZZZZZzzz.»
Si agitava nel sonno.
Sembrava che tutti, lì, teste di cuoio comprese, potessero leggere nella sua mente. Dal
passamontagna si intravedevano quegli occhi vitrei simili a quelli di un rettile, così freddi e dallo
sguardo truce. Aspettavano qualcosa al buio, in silenzio, chini e con le armi pronte.
Poi, piano piano cominciarono a sciamare verso un edificio abbandonato come se qualcuno avesse
lanciato il comando.
Uno di loro la fissava dritta negli occhi. Era nella sua mente: vedeva tutto ciò che lei vedeva, ne
avvertiva la presenza dentro di sé, ma non comunicava, era familiare.
Si girò di nuovo dall'altra parte, nel sonno.
Le teste di cuoio, così com'erano entrate nell'edificio, uscirono nel totale silenzio per poi ritornare ai
loro furgoni neri e senza insegne, né targhe.
«Ma cosa...» Sognò di dire.
Due uomini vestiti di nero, apparentemente albini e glabri, le davano le spalle, mentre in silenzio
osservavano l'edificio bruciare. Quando le teste di cuoio furono tutte di nuovo a bordo dei furgoni, i
due uomini vestiti di nero entrarono in una Ford modello anni ‘80 anch'essa nera, senza insegne, né
targhe e andarono via.
Il suo contatore geiger effettivamente segnalava la presenza di radiazioni insolitamente alte per la
zona, tuttavia niente di pericoloso per la salute.
Andy era giunto nei pressi di un edificio abbandonato dopo che la notizia del rogo spontaneo aveva
scatenato la comunità ufologica internazionale.
I segni di un rogo erano evidenti e alcuni muri diroccati poco più in là presentavano fori i cui
contorni erano anneriti e netti: un laser così potente in grado di perforare i muri?
Decenni fa una frana impediva l'accesso dalla ferrovia e dalla strada, così i treni furono dirottati
verso un'altra linea più moderna e la piccola stazione fu abbandonata. Prima la sterpaglia e poi via
via il bosco ingoiava l'edificio.
Mentre proseguiva il giro raccontando il luogo e riprendendo con la sua GO PRO, notava che i
binari erano fusi.
Senso di smarrimento, di confusione,... si risvegliò nel suo letto; il sogno era ancora vivido nella sua
mente, ricordava una forte luce che lo accecava un attimo prima di svegliarsi.
Ricordava fin troppo e le sensazioni sembravano troppo reali per essere solo un sogno; forse si stava
eccessivamente preoccupando, forse il lavoro era diventato troppo stressante e invasivo.
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