Dobbiamo rassegnarci. Il messaggio è passato. L’idea che
essere visibili e riconoscibili conti molto più dell’aver eventualmente
qualcosa da dire e da offrire è ormai patrimonio comune. Lo si tocca con mano,
è sotto i nostri occhi quotidianamente. Ma assume una consistenza drammatica
quando lo leggi nello sguardo imbambolato di un quattordicenne in un ventoso 25
aprile romano. Siamo a ponte Milvio, tra incrostazioni di lucchetti innamorati
di Moccia e quel tempo sospeso del pomeriggio festivo. È la festa della
Liberazione, ma potrebbe essere una domenica qualsiasi. Anzi, una domenica di
altri tempi, con le partite alla radio. Nel catino poco distante dell’Olimpico la Roma sta per prendere una
batosta dalla Fiorentina e il personaggio che dobbiamo intervistare avrebbe di
gran lunga preferito restarsene a casa a seguire la partita. Ma è la tv,
bellezza. E alla tv non si dice mai di no. Così questa pin up del terzo
millennio, bocca rinforzata di filler e una bombastica quarta di reggiseno, ci
raggiunge sullo storico ponte. Ammettiamolo: è bella, lo sarebbe anche senza quel
popò di davanzale che la precede. Ammettiamolo: è simpatica, come solo i coatti
romani sanno esserlo con quel mix di sguaiataggine e aggressiva timidezza.
Ammettiamolo: non è affatto stupida, come non lo è la maggior parte delle
bellezze plastificate che approdano sul piccolo schermo in cerca di gloria. Lei
sa di essere fortunata. Sa che da un momento all’altro i riflettori che ben due
reality show le hanno acceso addosso si possono spegnere. Si sforza di restare
con i piedi piantati nelle zeppe tacco 12 mentre risponde e dice che sì, la
bellezza e la quarta di reggiseno contano. Ma solo per entrare nel dorato mondo
dello spettacolo. Poi, certo, non basteranno. Perché lei ha 26 anni e già ha
capito che ci sarà presto una più bella, più plastificata e più giovane di lei.
Però, insiste, lei ha carisma. Lei è simpatica, spigliata, ha la battuta
pronta. Ammette senza remore che “studia” da Sabrina Ferilli e in effetti le somiglia
un po’. Ma guarda anche ad Anna Magnani e a Luciana Littizzetto. Due esempi
lampanti che la bellezza non è tutto, sottolinea. Un discorso che non fa una
piega mentre confessa il sogno di condurre un programma tutto suo o di recitare
in una fiction. Mai, neanche una volta, cita il talento. Mai, neanche una
volta, azzarda un corso di dizione o recitazione. Intanto la gente la circonda.
Le chiedono di posare per una foto, gli autografi ormai son passati di moda.
Extracomunitari timidi e ragazzine cinguettanti la immortalano con gli
smartphone. Poi arriva lui, 14 anni, la sigaretta in bocca. “Sei la migliore”,
le dice adorante. “Io voglio essere come te, voglio fare il Grande Fratello”.
Lei scuote la testa: “Lascia perdere”, dice e noi cominciamo a sperare che stia
per parlare di studio, di formazione. Di talento. “Meglio l’Isola dei famosi”,
conclude. Fine delle speranze.
Laura Costantini
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