Conosco l'autore. Ho pubblicato e pubblico con lo stesso editore. L'editore è, anche, un carissimo amico. È giusto che lo sappiate, perché sto per scrivere una recensione assolutamente entusiastica. Sincera, ma vi dovrete fidare, viste le premesse. Non impazzivo per Rino Gaetano. Sì, Gianna, sì, Nuntereggaepiù, sì, Ma il cielo è sempre più blu. Ma non persi la testa per il menestrello in cilindro e ukulele a Sanremo. Mi dispiacque quando morì, perché era troppo giovane, perché era una morte stupida, perché non credo nel muor giovane colui che al cielo è caro. Lo conoscevo poco. Ora lo conosco come se lo avessi incontrato, frequentato, amato. L'autore questo libro non lo voleva scrivere, perché non si trattava solo di raccontare Rino, si trattava di raccontare un'amicizia di quelle che lasciano il segno. Non oso immaginare il dolore per quella notizia alla radio il 2 giugno 1981. Eppure quel dolore c'è in queste pagine, così come c'è una dolente consapevolezza della fine. Certo, l'autore sapeva tutto mentre scriveva. Ma la consapevolezza di cui parlo serpeggia nelle parle di Rino, nei suoi silenzi, nei malumori. Senno di poi? Forzatura romanzata? Non lo direste se conosceste l'autore. Di sicuro questo libro ci restituisce Rino in una dimensione che nessuno di noi, prima, aveva avuto la fortuna di vivere. Da leggere, conservare, rileggere.
Quando il cielo era sempre più blu
Enrico Gregori
Historica Edizioni
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Libro che non conosco, grazie comunque per la segnalazione
RispondiEliminaSoffio, a segnalare libri che tutti conoscono, che gusto c'è? Questo, per inciso, è appena uscito.
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