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lunedì 22 agosto 2011
SOPDET di Lara Manni
"Davvero, come fai a immaginare queste cose?"
La domanda non è mia, è una citazione dallo splendido secondo romanzo di LARA MANNI.
Ho amato moltissimo ESBAT, esordio dell'autrice, ma qui siamo andati avanti, qui siamo cresciuti. Giusto giorni fa si disquisiva sul valore della struttura di un romanzo, domandandosi se sia più importante il colpo di genio o la capacità di mantenere a lungo un livello alto. Domanda oziosa davanti a SOPDET. La struttura è complessa. I piani temporali abbracciano la storia del passato secolo dalla prima guerra mondiale agli anni di piombo. E approdano all'oggi seguendo le vicende di Ivy e di tutte le donne, dalla bisnonna in poi, che hanno fatto di lei quello che è: una giovane donna con il potere di influire sui mondi. Non sul suo, ma su quello bello e terribile dove vivono demoni come Hyoutsuki e creature ibride come Yobai. Passato e presente si mescolano mentre Hyoutsuki e Yobai combattono una partita sotto lo sguardo divertito di Axieros, la Dea, e quello gelido e lontano di Sopdet, Sirio, la stella del Cane. La posta in gioco è la vita. Quella di Ivy, quella di Hyoutsuki, quella di Yobai. Lara Manni ottiene un miracolo di equilibrio nel mescolare la storia delle guerre e dei soldati d'Italia con l'eterno conflitto in salsa manga tra il Bene e il Male. Solo che il Bene indossa lo sguardo d'oro di un demone crudele e schifato dal genere umano e il Male si nutre della sofferenza tutta umana di un ibrido che aspira a diventare potente come un dio. Originale, forte, commovente, romantico, crudele, documentatissimo. Vorrei che nessun lettore, mai, si lasciasse scoraggiare dal trovare protagonisti demoni giapponesi e dei di una mitologia perduta, perché SOPDET è di più. E' un inno alla fragilità umana, alla forza dei sentimenti, all'amore di una madre, alla forza delle donne. E all'eroismo di una ragazzina di sedici anni che avrà il coraggio di scrivere la parola più difficile, la più importante, la più densa di umana pietà. Rinunciando a una parte di se stessa. Per diventare adulta.
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