E' stato una bella sorpresa questo libro.
Un'autrice italiana (vivaddio),
un'idea originale (era ora),
una protagonista che resta nella mente.
Eppure non è una maga, non è una vampirella, non è un'adolescente problematica.
Viola è una bambina di quelle che il mondo superficiale di oggi si ostina a chiamare "strane". Perché ha una passione che esula da quelle che uniformano i suoi coetanei. Viola ama visceralmente la neve, i suoi paesaggi fatati, le geometrie perfette dei cristalli, le stupefacenti dendriti stellari e la decine e decine di parole inuit per definire la neve in ogni suo momento e trasformazione.
Viola non ama i computer, non gioca alla play, scrive a mano su un quaderno azzurro.
Viola ha genitori separati, una madre in affanno, un padre confuso, una sorella maggiore che si atteggia a stronza e un'amica "speciale": Emily.
Emily che è viva, ma non lo è del tutto. Emily che le regala un fermaglio magico con un fiocco di neve. Emily che le chiede aiuto per tornare dal coma in cui è confinata. Viola sa che è un compito difficile, soprattutto perché nessuno le crederebbe se chiedesse aiuto. Eppure...
L'autrice ci regala pagine di poesia, momenti che strappano sorrisi, una nonna che tutti vorremmo e la fiducia nell'infinita capacità dei bambini di credere nella magia, di affidarsi alla vita, di accettare le sfide impossibili. E magari anche di vincerle, chissà.
Un romanzo per ragazzi che è stato definito crossover, perché un adulto può tranquillamente infilarsi nella stanza di Viola, stringersi con lei in una coperta e, armato di lente di ingrandimento, tremare di freddo nell'attesa che dalla finestra aperta entri la magia del fiocco di neve perfetto.
Da leggere.
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Qui per leggere la mia intervista all'autrice Laura Bonalumi
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