Mi riaggancio alla polemica circa l'importanza della libertà
di corteggiamento molesto, fondamentale per i maschi.
E medito su uscite che, purtroppo, ho sentito e letto da donne. Quali? Sappiate che noi femmine siamo ipocrite perché facciamo tanto le schizzinose se qualcuno non proprio avvenente ci palpeggia, occhieggia, apostrofa e corteggia in modo che consideriamo molesto. Mentre non abbiamo niente da ridire se a farlo è un maschio attraente e/o danaroso. Questa la sintesi del pensiero comune corrente tra (molti, troppi) uomini e (molte, troppe) donne.
E allora? chiedo.
Il corpo, il ginocchio, la coscia, il culo, le tette son tutti roba mia. Ci siamo?
Ebbene, solo IO (nel senso di donna coinvolta) ho il diritto di decidere se e quanto e come e da chi desidero e/o accetto di essere toccata, palpata, apostrofata e/o corteggiata.
Corteggiare (educatamente o in modo rozzo e volgare) NON è un diritto costituzionale concesso ai maschi.
E sentir dire che una donna è ipocrita se accetta la strizzata d'occhio dal collega giovane e carino mentre si infastidisce se arriva dal capo-reparto per nulla attraente mi fa infuriare. Stessa cosa quando si giudica una donna perché accetta un passaggio dall'uomo ricco e potente e non dallo spiantato.
E allora? Quando ero ragazzina si diceva una cosa che pare si sia dimenticata: "Io sono mia". Proviamo a ricordarcelo.
Io sono mia e io decido se tu, maschio interessato, bello, brutto, ricco, povero, educato o maleducato puoi o non puoi relazionarti con me.
P.s. Questo non ha nulla a che spartire col discorso denunce per molestie. Perché la molestia è una cosa grave e, ve lo assicuro, una donna sa sempre se viene molestata. Anche se a farlo è un modello bellissimo come quello della foto.
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