Di Franca Rame ho un ricordo personale pur
senza averla mai incontrata fisicamente.
Volevo essere giornalista. Esce un
bando per una borsa di studio per un corso di giornalismo. Partecipo. Supero la
selezione scritta. Mi ritrovo alla selezione orale.
Allora non potevo saperlo, ma il tutto era praticamente la
copia dell'esame che si sostiene per ottenere l'iscrizione all'albo dei
giornalisti professionisti. Tra le domande di cultura di generale, diritto
dell'informazione e quant'altro, c'era una prova particolare.
I membri della
commissione aprivano alcuni giornali, coprivano le didascalie e mostravano le
foto agli esaminandi. "Chi è?", chiedevano.
Perché un giornalista, tra
le molte altre cose, deve essere fisionomista.
A me, tra altre foto, capitò
quella di Franca Rame.
La riconobbi subito. "Franca Rame", risposi.
"Bene", disse la signora che mi stava esaminando, una giornalista
anche lei. "E chi è Franca Rame?"
"La moglie di Dario Fo",
risposi impavida.
L'esaminatrice mi fulminò con lo sguardo.
"Soltanto?
Rame è attrice, autrice, scrittrice, militante. Una donna non si definisce mai
come moglie di, figlia di, madre di... Se lo ricordi. Sempre."
Fu una lezione
giusta, che non ho mai dimenticato. La scena che ho raccontato risale al
lontanissimo 1994. Oggi, a 19 anni di distanza, una giornalista racconta Franca
Rame così:
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