Ci dicono che l’Italia
stia riconquistando agli occhi del mondo la dignità di paese civile ed
economicamente affidabile. Paese degno di sedersi nei maggiori consessi
internazionali e di trattare alla pari con le grandi potenze. In parte, la
parte prettamente economica, è vero. Ma ci sono numeri che raccontano una
realtà diversa. Numeri che non dovremmo mai permetterci di dimenticare. Ogni
tre giorni una donna in Italia viene uccisa per mano del proprio partner. Un
rapporto dell’Eurispes stabilisce che il fenomeno, negli ultimi nove anni, è
aumentato del 300 per cento. Di più, la relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla
violenza contro le donne, Rashida Manjoo, parla di femminicidio e afferma senza
giri di parole che la violenza in Italia è la prima causa di morte per le donne
tra i 16 e i 44 anni. Una violenza che, contrariamente a quanto ci piacerebbe
pensare, è tutta tra le pareti domestiche: gli assassini sono i mariti (per il
36 per cento), i compagni (18), i parenti (13), gli ex (9) e i figli (11),
ovviamente maschi. Come nel più trito luogo comune che ci piace affibbiare agli
altri, meglio se musulmani, la donna viene vissuta come una proprietà da
gestire, punire, annientare all’occorrenza. E non è solo questione di educazione,
cultura o tradizione. C’è di peggio se l’ultima controversa sentenza della
Cassazione stabilisce che gli autori di uno stupro di gruppo non meritano il
carcere. A fronte di tutto questo, e non diversamente da quanto si farebbe in
un paese del terzo mondo a scarso tasso di cultura e democrazia, si sta
valutando l’istituzione della figura di un avvocato specializzato solo nella
difesa delle donne. Questi sono numeri della vergogna, che dipingono una
società arretrata e maschilista. Una società che non ha rispetto per la dignità
altrui. Un popolo che fino a ieri plaudeva ai più furbi, ai più forti, ai più
ladri. Vogliamo farne altri, di numeri? Nel 2011 la guardia di finanza ha
individuato 7500 evasori totali con redditi occultati pari a 21 miliardi di
euro. Un furto globale, a tutto scapito della leggenda del nord lavoratore e
del sud sfruttatore. A Novara sono stati recuperati alla tassazione più di 180
milioni di euro, quasi 30 di IVA evasa. Ad Arezzo 37 evasori totali
nascondevano al fisco 65 milioni di euro. Nel crotonese erano in 22 a nascondere 4 milioni e
mezzo di euro. Nel Veneto gli sconosciuti al fisco erano 700 e nascondevano al
fisco 3 miliardi e mezzo di euro.
Persone che magari conosciamo, delle quali potremmo, se interrogati, dire le solite
banalità: grandi lavoratori, per bene, mai una parola fuori posto. Persone che
non si sono limitate a ignorare i propri doveri nei confronti dello Stato,
bensì persone che hanno derubato i propri simili, usufruendo di servizi
concepiti per aiutare i più bisognosi. Ancora numeri: 201 falsi invalidi
scoperti dal 2009 a
oggi. Una frode ai danni di tutti noi di 5 miliardi di euro. E una strada
ancora lunga per questo paese.
Laura Costantini
Laura, per l'ennesima volta concordo con te. Spesso uno ha un'idea di sé che non sempre corrisponde al vero; Nonostante le mille avvisaglie fingiamo ancora di essere un paese "normalmente dotato", di civiltà, di giustizia, di onestà e quello che temiamo di più al mondo è guardarci sinceramente allo specchio
RispondiEliminastefano