…la faccia
del sol nascere ombrata…
sì che per
temperanza di vapori l'occhio la sostenea lunga fiata.
Capacità di controllare e mantenere nei giusti limiti
il soddisfacimento degli appetiti naturali
Virtù di chi sa dominare e regolare gli impulsi e
gli istinti
Dal latino temperantia = virtù della pratica della
moderazione
Aurea
mediocritas = aurea moderazione per i
latini “situazione ottimale". Concezione che si ispira alla filosofia
epicurea, che invitava l'uomo a godere dei piaceri della vita senza abusarne,
come il piacere sessuale, senza soggiacere alla libidine. Orazio, nelle Satire
usa l’espressione est modus in rebus…per
indicare una misura in tutte le cose, senza eccedere.
Ecco, mio
caro alieno, questo è tutto ciò che si può
dire della TEMPERANZA, una delle quattro virtù cardinali.
O meglio,
questo è ciò che troveresti in un vocabolario, in un libro
di letteratura latina o, se tu fossi un nativo digitale, anche in internet su
Wikipedia.
Ma tu non sai
nemmeno di che cosa io stia parlando. Cercherò allora di comunicare con te in altro
modo.
Già il termine mi sembra difficile, perché di uso non quotidiano né comunissimo.
E, bada
bene, non pensare derivi dal verbo TEMPERARE: le matite non c'entrano nulla.
Anche se, pensandoci bene, quando fai la punta alla matita la assottigli piano
piano, un po' alla volta, con moderazione.
Ecco, forse
ho trovato: è un'espressione a volte
anche strana che si attribuisce a chi non ha particolari talenti né grandi doti intellettuali, eppure sta al vertice
di una piramide di persone, con responsabilità. Ha quindi anche un senso
sarcastico.
Difficile
anche questa, come spiegazione? Immagino di sì
Ci riprovo.
Sei mai stato a Padova? Non conosci la Cappella degli Scrovegni? Beh, lì c'è
proprio un affresco con questo titolo.
Molto bello, fidati.
Sai che ti dico? Tu esercitala, provaci, magari
al mattino davanti allo specchio mentre ti fai la barba, poi mi dici com'è
andata.
(Caspita… tu
non hai lo specchio, forse nemmeno la barba… allora il caso è disperato)
Dovrò esercitarmi io (sempre che abbia ben
compreso di cosa si tratta).
Poi ti
farò sapere se ne valeva la pena
Aspetta mie
notizie ma… con temperanza!
Mi si chiede se ho mai esercitato la TEMPERANZA? Certo. Tutti i giorni.
Cerco di
stare nel giusto mezzo per quanto
riguarda i vizi, eccedo soltanto nelle virtù. Ho smesso di fumare, gli alcolici
non mi hanno mai avuta tra i loro appassionati estimatori.
Non so se considerarli
vizi o virtù ma confesso di esagerare
nella lettura e nella scrittura. Mi appassionano entrambe, un po' per professione (insegno
lettere da un tempo incommensurabile), un po' per puro piacere.
In questo
non mi limito, quindi temperanza sì, metriotes, ma anche intemperanza e
sregolatezza. Quando ci vuole, ci vuole.
Un esempio
di TEMPERANZA?
Promessi
Sposi
Nel finale
della storia, nell’insegnamento ultimo del libro, che si esprime nel “ sugo di
tutta la storia", faticosamente ritrovato dai due sposi “dopo un lungo
dibattere e cercare insieme", sarà dunque quella “fiducia in Dio" che, se non elimina dal mondo il
dolore, aiuta ad accettarlo con moderazione (temperanza), sperando nell’avvento del bene, lontano sia dall’illusione proterva di chi si ribella
fidando soltanto in se stesso, sia dal conformismo vile di chi asseconda il
trionfo del male per amore del quieto vivere.
Questa,
secondo me, è la miglior prova di TEMPERANZA
di tutta la storia della nostra letteratura.
La mia
risposta non può essere diversa da
questa: se mi avete assegnato la TEMPERANZA, è ovvio che la risposta è già nella
domanda stessa: est modus in rebus. O
semel in anno licet insanire ?
Penso che
nessuno possa dirsi contrario a eccedere ogni tanto, seppur ciò dipenda da situazione a situazione. La
vita, però, richiede equilibrio e maturità, anche se dobbiamo tenere sempre sveglio e vigile il
fanciullino di pascoliana memoria.
Riguardo al titolo da dare al mio libro (credo di aver capito
così), titolo che abbia a che fare con la TEMPERANZA, direi che potrebbe
essere: Quante donne...alcune moderate, altre intemperanti. Leggerlo
servirà a capire meglio da che parte collocarle.
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