Se siete abbastanza avanti negli anni, ricorderete.
Ricorderete il sapore della mozzarella pescata a mano libera dal suo siero e
messa in una bustina col nodo. Il profumo del panino col salame chiuso nella
carta da pane e venduto durante la ricreazione. Il sollievo di riconoscere,
nella folla di inizio anno scolastico, quello sguardo, quei capelli, quella
cartella. Si chiamava amico del cuore e travalicava i confini della divisione
di genere. Ce l’avevi se eri maschio. Ce l’avevi se eri femmina. E lo amavi di
un amore più forte di quello che avresti scoperto in seguito, più
disinteressato, più totale. Un sentimento talmente intenso da creare le prime
rotture in famiglia, le prime ribellioni a scuola. La mamma che non voleva
mandarti a studiare da lui/lei. La maestra che si lamentava del vostro continuo
chiacchiericcio e vi divideva. E più il rapporto era contrastato, più si
cementava, a dispetto del resto del mondo. Se siete abbastanza avanti negli
anni, avete fatto in tempo a veder cambiare il mondo. La mozzarella oggi è
sterilizzata in un triplice involucro di plastica inviolabile. Il panino col
salame è diventato un tramezzino sigillato nel cellophane. E l’amico del cuore
non va più di moda. È della scorsa settimana la notizia che in Inghilterra si
sta adottando la politica del NoBestFriends. Su suggerimento di una psicologa
dell’educazione, Gaynor Sbuttoni, le maestre britanniche stanno scientemente
scoraggiando le amicizie esclusive tra gli alunni, per tenerli aperti a un più
lieve cameratismo di gruppo. Il motivo, a suo modo, è nobile: evitando la
scoperta dell’amico del cuore si eviteranno ai piccoli sofferenze dovute alla
rottura dell’amicizia o alla sua inevitabile fine. Perché che si soffra è
innegabile. È proprio con l’amico del cuore che si impara a consegnarsi nelle
mani di un altro, a dipendere dai suoi umori, a contare sul suo aiuto. Ad amare
con cieca fiducia. Almeno fino a quando non giunga il tradimento. E allora son
pianti. Disperati e, apparentemente, inconsolabili. Perché all’amico del cuore
avevi raccontato tutti i tuoi segreti, e lui i suoi a te. Perché nessuno ti
conosceva meglio. Nessuno sapeva capirti come lui. E se una persona così ti
tradisce, allora tutto il mondo è pronto a tradirti. È questa la scoperta dalla
quale la psicologa inglese vorrebbe tutelare i bambini, sterilizzando di fatto
i sentimenti non diversamente da una mozzarella o un tramezzino. Eppure, se
siete stati tanto fortunati da incontrare un amico del cuore sulla vostra
strada, lo sapete quanto vi è servito. Quanto sia stato importante anche
perderlo e sentirsi traditi. Perché avrete deciso di non fidarvi più di nessuno
e vi sarete sentiti forti del vostro piccolo cinismo. Almeno fino a quando in
mezzo a tante facce coetanee non vi sia giunto lo sguardo di chi ha saputo
riconoscervi. E tutto è ricominciato. Si chiama diventare grandi. E non si può
sterilizzare.
Laura Costantini
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